venerdì 5 febbraio 2016

MILAN, qualcosa è cambiato: vincere con l'Udinese per avvicinare l'Europa

Qualcosa è cambiato. Fino ad un mese fa, con la sconfitta interna con il Bologna, il destino del tecnico rossonero Sinisa Mihajlovic sembrava segnato. Perdere in quel modo fa male, e le voci di un possibile esonero si sono susseguite fino alla gara contro la Fiorentina. Lippi, Conte e chi più ne ha più ne metta. Ma la gara contro la viola ha rappresentato la svolta stagionale, almeno lo si spera. La vittoria per 2-0, arrivata per caparbietà, tenacia e opportunismo, hanno restituito finalmente un Milan con la sua fisionomia, con una sua anima. E le partite successive, con Empoli, Inter e Palermo sono state a confermare che il girone delle rivincite è iniziato. Quattro gare, tre vittorie ed un pareggio, nove gol fatti e solo due subiti. E tutti che finalmente, iniziano a parlare dei rossoneri come dell'outsider, che vale l'Europa League ma che, con un po' di fortuna, può aspirare a qualcosa di più. 

Certo, il cammino è ancora lungo, ma le premesse ci sono tutte. Rispetto allo scorso anno, il Milan ha nove punti in più, ha segnato di più e ha subito meno gol. Inzaghi è solo un ricordo, mentre Mihajlovic ha fatto vedere che la squadra è dalla sua parte e che si può soltanto migliorare. Vincere contro l'Udinese significherebbe porre delle basi ancora più solide ad un progetto che pian piano sta prendendo corpo. Sperando, perché no, che le dirette avversarie perdano colpi. Contro i friulani, il Milan riproporrà gli stessi undici vittoriosi 3-0 nel derby contro l'Inter. L'unico dubbio è la presenza di Bonaventura, uscito malconcio dall'ultimo allenamento a Milanello: in caso di forfait, pronto Kevin Prince Boateng, alla possibile prima da titolare dopo il ritorno in Italia. Ora non resta che attendere. Domenica capiremo se il Milan si trasformerà, dallo spumante post Palermo, in uno champagne d'annata. Per tornare a sognare, per tornare in alto. 

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